Bertani Domains

La casa vinicola di Angelini Holding, opera con sei cantine, per un totale di 1,700 ettari complessivi di terreni, di cui 460 vitati e una produzione complessiva di circa 4 milioni di bottiglie l’anno. Nelle tre storiche cantine toscane, produce vini di pregio nelle tre denominazioni d’origine: Brunello di Montalcino, Vino Nobile di Montepulciano e Chianti Classico. Nelle Marche, la cantina Fazi Battaglia, marchio storico del vino italiano, è rinomata per la produzione del Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico. La cantina Puiatti a Romans d’Isonzo è dedita alla produzione di tipici vini bianchi del Friuli, mentre Bertani è nota soprattutto per la produzione dell’Amarone della Valpolicella. Nel 2018 Bertani è diventata una Società Agricola legando così la produzione vinicola esclusivamente ai vigneti di proprietà.


Sostenibilità, una scelta consapevole di comportamento

La qualità del vino si costruisce fin dalla vigna e Bertani Domains – la casa vinicola di Angelini Holding che riunisce sei tenute in diverse zone dal Veneto alla Toscana, passando per Friuli e Marche – in questo ha sempre creduto. Alla base della filosofia del gruppo e dell’agire quotidiano ci sono la cura delle vigne, il rispetto del territorio e una produzione trasparente ed etica.
L’impegno nella sostenibilità ambientale è la forza di Bertani Domains e si rispecchia nei suoi vini, diventando non solo un metodo di produzione ma una chiara scelta di comportamento. Una scelta consapevole alla ricerca di un equilibrio sostenibile tra terra, vite e lavoro dell’uomo: un percorso ideale che oggi diventa anche formale. Bertani Domains ha scelto infatti di avviare il processo di certificazione biologica su Tenuta Trerose, con i suoi 103 ettari di vigneto nel cuore del Vino Nobile di Montepulciano, che si concluderà nel 2021.
Tenuta Trerose si era già distinta nel territorio per il progetto di viticoltura di precisione, attraverso l’utilizzo di moderne tecniche e strumentazioni agricole come la georeferenziazione, il controllo satellitare delle varie sezioni di vigna e un approccio viticolo naturale e sostenibile. La conversione al biologico è quindi un’evoluzione naturale di questo percorso, che richiede rispetto, responsabilità, visione del futuro e soprattutto tempo e lavoro qualificato.